Il prefetto bacchetta il prete anti roghi: «Ha chiamato la mia collega ‘Signora’»

Il prefetto di Napoli bacchetta il prete anti-roghi, don Maurizio Patriciello, ‘colpevole’ di aver chiamato signora, e non prefetto, la collega di Caserta Carmela Pagano. 
Il curioso battibecco si è svolto nei giorni scorsi. Ospite in prefettura a Napoli è il prete di Caivano don Maurizio Patriciello, noto come il sacerdote anti-roghi tossici. Il parroco esplicita la condizione di assoluto allarme delle terre dell’hinterland partenopeo e casertano infestate da roghi tossici.

E lo fa rivolgendosi al prefetto di Napoli De Martino e all’omologo di Caserta, Carmela Pagano. Commette però un errore, giudicato gravissimo: chiama “signora” la dottoressa Pagano e non “prefetto” come vorrebbe il bon ton istituzionale. De Martino vede rosso e redarguisce, in modo palesemente alterato, il reverendo. «Lei chiamerebbe mai “signore” un sindaco? Dov’è il rispetto per le istituzioni?». Poi, nella foga, il prefetto scivola sull’italiano: «Se io la chiamarei ‘signore’ invece di reverendo, lei che direbbe?».

Don Maurizio resta in silenzio, poi si scusa: «Non era mia intenzione mancare di rispetto» e prosegue il suo discorso sull’aumento di tumori e sulle esalazioni da diossina, roba seria questa. Intanto a sostegno del prete si è costituito un gruppo su Facebook che chiede al prefetto De Martino di scusarsi pubblicamente. Un gruppo che in poche ore ha fatto già oltre 350 iscritti.

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